42.23801070761865 13.72897145042363
760m. s.l.m.
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Navelli
In Provincia dell’Aquila, nel cuore dell’Abruzzo, in una suggestiva cornice paesaggistica racchiusa tra il versante meridionale del Gran Sasso e la Valle del fiume Aterno, si snoda per circa 20 km l’Altopiano di Navelli, sede di un lago pleistocenico svuotatosi in tempi remotissimi. Due borghi in particolare dominano come spettatori silenti quest’area, da una posizione strategicamente centrale: Navelli osserva l’altopiano fino ai passi che immettono nella Valle Tritana e nella Conca Peligna, mentre la sua frazione, Civitaretenga, staglia il suo orizzonte visivo fino al salto di quota che conduce alla Conca Aquilana.
La ricostruzione storica dell’area di Navelli è affidata esclusivamente a testimonianze archeologiche ed epigrafiche per l’epoca vestino-romana e, dall’alto Medioevo, anche a quelle scritte. Ne emerge il quadro di insediamenti sparsi nell’altopiano con le caratteristiche della civiltà vestina, assoggettata dai romani a seguito dello scontro avvenuto nel 325 a.C.; della presenza di un importante santuario dedicato ad Ercole Giovio, forse lungo una delle vie su cui venivano condotte le greggi e gli armenti dalla Sabina all’Apulia, come avverrà nel tardo medioevo con l’istituzione dei tratturi; di una viabilità antichissima, sistemata nel 47 d.C. dall’imperatore Claudio - la Via Claudia Nova - per allacciare la Salaria alla Claudia Valeria.
La documentazione è gentilmente concessa dalla Pro Loco di Navelli: https://navelli-unventodistoriatradizioniesapori.my.canva.site/
Photo Credits: Giovanni Sfarra, Luca Benedetti, Luca Quinto