Popoli Terme

La città di Popoli Terme, posta all'imbocco delle Gole dette di “Tre Monti” dove l’aspro Gran Sasso incontra i verdeggianti declivi della Maiella nel luogo in cui trova le proprie scaturigini il fiume Pescara, sorge in un punto geografico strategico per l'Italia centrale e si configura come tappa obbligatoria tra il litorale e le zone interne, fra Firenze e Napoli, Roma e la val Pescara: pertanto, fino al secondo dopoguerra la città ha avuto l’appellativo di “chiave dei tre Abruzzi”.

Popoli Terme è conosciuta già nel periodo romano con il “de Bello Civili” di Giulio Cesare, per l'importanza dei suoi traffici legati soprattutto alla transumanza. Nell'800 d.C. la città è ricordata come l'antico borgo di Pagus Fabianus. Alla fine del XIII secolo la discesa di Carlo D’Angiò in Abruzzo rappresentò un fatto importante per questo centro; nel 1269 egli infatti assegnò a Giacomo Cantelmo il dominio su Popoli Terme, possedimento che i Cantelmo tennero come titolo ducale fino al 1749. Il feudo passò poi ai principi di Montemiletto (Leonardo di Tocco) fino al 1806 quando fu abolita la feudalità.

Nel corso della sua storia la città ha conosciuto periodi di floridezza grazie alla sua importanza commerciale dovuta alla posizione strategica. Di questi fasti restano pregevoli monumenti nel centro storico che sono scampati all’inesorabile trascorrere del tempo e alle varie vicissitudini belliche.