San Demetrio nè Vestini

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San Demetrio nè Vestini

Altitudine

662m. s.l.m.

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Destinazioni

San Demetrio nè Vestini

Nel territorio dell'attuale comune di San Demetrio risiedeva il popolo italico dei Vestini, più precisamente i Vestini cismontani, che occupavano la valle del fiume Aterno.

La cittadina era conosciuta già nel Medioevo con il nome di "Pagus chrementes" e più tardi come Demetra, ma il toponimo "San Demetrio" comparve nel X secolo presso il Chronicon Farfense; non si trattava allora di un centro fortificato unitario, bensì di un insieme di villaggi sparsi: Cavantoni, Cardamone, Cardabello, Colle, Collarano, Villagrande e Villa San Giovanni. Nel 1254 il castello di Sinizzo, nel territorio di San Demetrio ma ormai scomparso, partecipò come castello fondatore della fondazione dell'Aquila, occupando un locale nel quarto di Santa Giusta.

San Demetrio fu coinvolta, come gli altri centri della zona, nella guerra dell'Aquila, portata avanti dal capitano aragonese Braccio da Montone, che nel 1423 occupò il castello; solo il vicino castello di Stiffe riuscì a resistere all'assedio. Dopo la sconfitta di Braccio per mezzo degli angioini, San Demetrio richiese l'autonomia istituendo l'università; staccandosi dal controllo dell'Aquila, iniziò a svilupparsi demograficamente ed economicamente, con la coltivazione dei cereali. In quest'epoca prosperarono le famiglie borghesi dei Marimpietri, dei Cappa, dei Cappelli e dei Visca, che, con il ricavato della pastorizia e della transumanza, si trasferirono anche all'Aquila. Nel 1442 soggiornò a San Demetrio il re Alfonso I d'Aragona, venuto per porre fine a una lotta territoriale tra il paese e L'Aquila.

Nel 1553 San Demetrio fu infeudata al capitano Ferdinando Aguilera, nel 1691 l'università chiese al Regno di istituire il mercato pubblico ogni venerdì di settimana, tradizione rimasta sino ad oggi. Nel 1809 venne concesso a San Demetrio il favore di celebrare ogni anno una speciale fiera, il 5 luglio 1862, quando la città era entrata nel nuovo Regno d'Italia, modificò il nome, identico a quello di un altro comune della Calabria, in "San Demetrio ne' Vestini", in ricordo dell'antico popolo italico.

Il 6 aprile 2009 l'alta provincia dell'Aquila fu colpita da un violento terremoto, che causò a San Demetrio ne' Vestini tre vittime e numerosi danni. Tra i più ingenti, si segnalano i crolli della facciata della chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, del campanile della chiesa di San Giovanni, nella frazione omonima, e la devastazione del lago Sinizzo.

 

Tutto il materiale fotografico, descrittivo e ogni altra informazione presente in questa pagina è stata fornita dall'Amministrazione comunale.
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