Cunicoli Sotterranei

San Benedetto in Perillis

Adagiati sulle curve di livello del versante che affaccia verso Popoli, sorgono gli edifici che compongono il paese di S.Benedetto in Perillis. Dagli accessi ai fòndaci dei suddetti fabbricati si entra nelle grotte che costituiscono il Sistema Ipogeo di S.Benedetto. Il materiale che costituisce il sottosuolo è di natura calcarea con origini temporali diverse; la faglia che si estende da est ad ovest nell'area meridionale del paese giustifica la forte tettonizzazione del materiale calcareo; i fòrti movimenti che si sono susseguiti nel corso dei tempi, hanno provocato la deformazione e la rottura degli strati rocciosi posti sui bordi della faglia, che, in molti casi hanno dato origine ad una vera e propria "breccia tettonica.

Inoltre la faglia secondaria che attraversa il paese ortogonalmente alla prima, ha incrementato i movimenti tettonici e le numerose grotte presenti hanno avuto sicuramente origine dai movimenti contrapposti delle due faglie suddette. L'intero substrato geologico di S.Benedetto in Perillis è pertanto costituito da queste brecce calcaree da debolmente ad affatto cementate originatesi dalla frantumazione delle rocce.

La natura del materiale è tale da poter essere facilmente scavato. In effetti, le numerose grotte esistenti sono state modificate nel tempo sin da quando è sorto il paese a ridosso dell' Abbazia Benedettina situata nel punto più’ alto. Tale fenomeno naturale sicuramente è stato amplialo dall’ uomo nel corso degli anni, fin da quando le grotte naturali venivano usate dai pastori nei loro lunghi tragitti, come ricovero per gli animali: successivamente furono ampliate con l'asportazione dei depositi sedimentari - peraltro utilizzati come ghiaia per la costruzione e l’ampliamento degli isolati sovr - e impiegate dalla collettività locale come luoghi di incontro, per i lavori di tessitura e il ricovero degli animali domestici. Da ciò si evince l'elevato valore antropologico che esse rivestono.

L'accesso alle grotte avviene dai fondaci dei fabbricati sovrastanti. Il suddetto fòndaco costituisce la cantina del fabbricato soprastante, dalla cantina si accede alla retrostante grotta, di dimensioni e forme diverse; in genere la grotta discende rispetto alla quota di accesso, per inoltrarsi all'interno del paese, oltrepassando spesso il fabbricato da cui vi si accede, per attraversare la strada che la separa da altri fabbricati ed inoltrandosi sotto di essi. Tale situazione si ripete praticamente per ogni fabbricato del paese. Si crea così un sistema di grotte poste a diversi livelli che spesso si sovrappongono. Oltre alle grotte note o rilevabili ed a quelle che spesso sono state scoperte durante l'effettuazione dei rilievi in vista dei successivi lavori di consolidamento avvenuti nel 2005, secondo le testimonianze degli anziani del paese e, secondo le storie tramandate, dovrebbero esistere dei collegamenti sotterranei che, oltre ad attraversare l'intero paese, sconfinerebbero oltre il territorio comunale. Pertanto la rilevazione di tutte le grotte esistenti è praticamente impossibile. Per quelle che si è potuto rilevare se ne è constatata la pericolosità e sono state determinate alcune tipologie di intervento, atte alla riduzione del rischio idrogeologico ma non alla sua completa eliminazione, data la particolare situazione e l'eccessivo numero di fattori imponderabili ad essa legati.

La staticità del sistema di grotte è stata gravemente compromessa da diversi fattori, tra cui la costituzione del materiale stesso e la percolazione delle acque meteoriche; ciò ha compromesso anche gran parte dell'abitato sovrastante, dando luogo a cedimenti di interi isolati Infatti, intorno agli anni '70 è avvenuto il crollo della volta di una di queste grotte che si è "riempita" con i materiali dell'edificio soprastante, senza causare vittime, fortunatamente.

Due delle strade principali del paese si adagiano sul sistema ipogeo, infatti sono stati notati cedimenti, testimoniati dal materiale distaccatosi dalle volte delle grotte, in più parti del paese. Il sistema ipogeo di S.Benedetto è in continua trasformazione; il particolare microclima che si è instaurato all'interno delle grotte ha provocato un ulteriore degrado del calcare costituente le grotte stesse; l'elevato grado di umidità, unito all'anidride carbonica prodotta dagli animali e dalle persone che hanno utilizzato le grotte fino a qualche decennio fa, ha causato la trasformazione del calcare vendendolo ancora più friabile, almeno nello strato superficiale visibile. L'uso delle grotte, se da questo punto di vista è stato deleterio per il materiale che le costituisce, sicuramente, però, ha garantito la stabilità in quanto ogni qualvolta si presentava un problema di instabilità, i locali provvedevano al ripristino mediante interventi puntuali, tramite muri in pietra, architravi in legno, ecc., localizzati nei punti ove si notava un cedimento delle pareti o delle volte delle grotte L'abbandono delle grotte, avvenuto gradualmente nel corso degli anni ha comportato la perdita del controllo sull'evoluzione delle grotte stesse.

Inoltre l'edificazione avvenuta sommità, ha incrementato i carichi agenti sulle stesse grotte; infine la percolazione delle acque piovane, non più pure come una volta ma più spesso acide le inevitabili perdile delle reti cittadine ha ulteriormente peggiorato le caratteristiche tecniche del materiale costituente le grotte, favorendo l’asportazione in parte o in tutto della pur debole cementazione naturale. Oltre al crollo di una delle grotte, avvenuta negli anni "70, che ha provocato lo sprofondamento dell'isolato soprastante, creando al suo posto una piazza, senza provocare fortunatamente vittime, sono stati segnalati diversi inconvenienti in diverse aree del paese. cedimenti improvvisi del fondo stradale con creazione di buche, lesioni in alcuni fabbricati, distacchi di materiale continui dalle volte e dalle pareti delle grotte, boati sotterranei, ecc.

Per fare un solo esempio dell'instabilità del sottosuolo si evidenziò durante i rilievi precedenti gli interventi, la presenza di una grotta, il cui accesso era stato chiuso, scoperta solo casualmente durante le fasi di sopralluogo e rilievo, nella quale al centro della volta stessa, sulla cui sommità passa una delle strade di accesso al centro del paese, c'era un pilastrone in pietra naturale il cui piede stava al limite del collasso Pertanto la possibilità che potessero verificarsi crolli improvvisi del fondo stradale, o, peggio ancora, del piano di appoggio dei fabbricati, si rivelò abbastanza verosimile. Tant'è che durante le fasi di rilievo in uno degli edifici soprastanti le grotte oggetto dell' intervento, è avvenuto un crollo con danneggiamento all'edificio stesso. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco e l' Amm.ne comunale ha dovuto emettere un ordinanza di sgombero del fabbricato onde consentire le lavorazioni minime necessarie alla messa in sicurezza di persone e cose. Tale situazione di pericolo non consente neanche l'accesso alle grotte sottostanti l'edificio per i rilievi del caso.

Gli interventi effettuati hanno avuto come scopo l’eliminazione dei pericoli imminenti la riduzione del rischio idrogeologico, mediante una serie di interventi puntuali tramite il consolidamento sia del sottosuolo, mediante elementi di tipo puntuale e/o lineare, quali archi, muri, voltine, ecc.; che del suolo mediante elementi superficiali quali calotte in CIS armato, atte a ripartire i carichi accidentali e casuali quali mezzi pesanti e quant'altro. Si rilevò l'esistenza di oltre settanta grotte, individuate in modo sommario in una planimetria tratta da una pubblicazione di Battista e Nanni Pur accertandone la presenza si è evidenziata, rispetto alla suddetta planimetria, una difformità sia nel numero che nella estensione. I rilievi effettuati pertanto misero in luce solo le situazioni più critiche note e per le quali se ne è reso possibile il riscontro.

Furono previste più tipologie di interventi in funzione delle diverse problematiche legate alla conformazione casuale delle grotte ed alle diverse situazioni di pericolo in esse esistenti, tese essenzialmente ad eliminare l'eventualità limite del crollo delle volte delle grotte stesse Il materiale costitutivo delle grotte è composto essenzialmente da elementi più o meno grandi e più o meno cementati, giustapposti; l'effetto forma stesso delle cavità, insieme alle caratteristiche geomeccaniche del materiale, ha fatto sin modo che non sia avvenuto un crollo dell'intero paese; la casualità del distacco di un elemento provoca il distacco dell'elemento successivo ad esso precedentemente giustapposto, in analogia al detto " un cioccolatino tira l'altro' .

Tale susseguirsi di distacchi, insieme alle altre cause accidentali concomitanti, quali l'evento di un sisma, la presenza occasionale di un sovraccarico, o altre, provocò il crollo della grotta e la creazione di una piazza. Il crollo pertanto è stato possibile sia per il raggiungimento dello spessore limite delle volte delle grotte, sia per il sommarsi di più cause indipendentemente dallo spessore delle volte suddette

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